Rassegna Stampa

                    

        ABSTRACTS su PUBBLICAZIONI E LAVORI MUSICALI.  ATTIVITA ‘   1975-2025)                                                           

“La musica dei Folk Pop parte dall’esperienza di musiche latino-americane assimilate da tempo per abbracciare temi di altre nazioni (Irlanda, India, folklore nero) in chiave pop”.

    Raffaele Borretti (“E l’uomo la” n. 6/1975, sul concerto del gruppo al Teatro Rendano,Cs, 24 apr.’74 in seno a “Juan Palmieri Tupamaro”, arrangiamenti A. Furfaro, regia di A. Guttadauro, Gli Amici del Teatro).

“Appare interessante il taglio metodologico che, riecheggiando le dispute “colte” del settecento sul rapporto parole-musica (querelle des bouffons), propone una ricerca complessiva sulla canzone popolare senza privilegiare, come si è fatto finora, il testo letterario sul canto”.

         Tonino Sicoli (“Paese Sera”, 25.6.1980, su Breve viaggio verso la musica popolare calabrese)

“Alla base e sullo sfondo compare l’esigenza di avviare una riappropriazione del patrimonio di tradizione popolare realizzando una corretta saldatura della cultura regionale calabrese con la nazionale”.

Emilio Tarditi (“La Procellaria”, n. 4/1980, su Breve viaggio etc.)

Emerge la figura, diseguale nel valore, contraddittoria negli atteggiamenti e nei modelli, ma spesso sofferta e autentica, di un musicista “periferico”, tipico esponente di una secolare emigrazione intellettuale verso le capitali della cultura nazionale,  Napoli innanzitutto, ma anche Roma e centri del nord, che ancora oggi connota la “sorte” dell’artista calabrese e meridionale”.

           Enzo Stancati (“La Sila”, maggio 1987, su Storia della musica e dei musicisti in Calabria)

“Notizie che trovano adesso, con lui, una prima necessaria sintesi e fra qualche anno meriteranno un bilancio critico forte del distacco temporale”

             Emilio Bianco (prefazione al volume Storia del Rendano, 1989)

Il libro rappresenta un esempio di come sia possibile coordinare il dato scientifico con una prosa piacevole ma soprattutto di come sia possibile dar conto di un secolo di vita teatrale e musicale in una città calabrese  individuando, nel suo teatro principale, un punto di osservazione ideale per seguire le vicende non solo artistiche della città comprese cioè quelle sociali e politiche, utilizzando unitamente al metodo storico  gli strumenti della statistica, dell’economia, dell’antropologia”.

              Maria Passarelli Zwingauer (“Calabria Sconosciuta”, n. 44/1989, su Storia del Rendano).

“ Una ricognizione sull’attività della struttura, sorta originariamente con il nome di “Massimo”(…) inquadrata nel contesto dello sviluppo sociale e soprattutto culturale della città”.

Antonio Garro (“Gazzetta del Sud”, 20.8.89. su Storia del Rendano)

“Ha iniziato l’attività concertistica a Cosenza il Jazz Art Studio, quintetto d’estrazione bop.

             Redazione (“ Musica Jazz” agosto settembre 1990).

“La esibizione del quartetto JazzArt ha riscosso un grande successo”

Redazione (“Il Giornale di Calabria” 11.6.90 sulla rassegna Cosenza Jazz 90)

– “L’Ateneo nel Jazz. Un mese di concerti e proiezioni all’univesità calabrese . Inizio della  manifestazione il 3 maggio col gruppo calabrese dei JazzArt “

            Redazione (“La Sila” , luglio 1990)

Mary De Vuono The Voice al Femminile. La cantante statunitense con i JazzArt al Rendano

          Redazione (Titolo “La Sila” giugno 1990)

“ I JazzArt sono predisposti a inserimenti di solisti esterni di provata esperienza nel campo del jazz moderno e/o contemporaneo”

Programma di sala Stagione concertistica Teatro Rendano, Cosenza 22.5.90, ospite la vocalist Mary De Vuono (formazione Adamo, Del Trono, Furfaro, Luise).

Il 2 maggio, nell’ambito della stagione concertistica organizzata dal Comune di Cosenza con l’Associazione Culturale Jonica (…) si è esibita la formazione tutta calabrese di boppers denominata JazzArt. Ospite del gruppo, in una simbiosi quanto mai azzeccata, è stato il sassofonista Massimo Urbani”.

           Redazione (“Prima” maggio 1990, sul concerto del 4et con Massimo Urbani al Teatro Italia, Cs)

Signori il Jazz al Cinema Italia (…) jazz moderno con il quartetto Jazz Art. Star della serata il sassofonista Roberto Ottaviano”

             R.C. (“Gazzetta del Sud” 4.1.91)

Il sassofonista Roberto Ottaviano per la prima volta a Cosenza con i Jazz Art il 6 gennaio applaudito da un pubblico che gremiva l’Italia”.

          Redazione ( titolo “La Sila” gennaio 1990)

“L’approfondita e preziosa ricerca che Amedeo Furfaro presenta in questo volume apre una finestra di grande suggestione sul frammentario ma intenso rapporto, quasi rapsodico amore, vissuto da Pier Paolo Pasolini nei confronti della Calabria”.

            Vito Barresi (prefazione a La Calabria di Pasolini, 1990)

Jazz moderno con il quartetto dei Jazzart. Star della serata dell’Epifania il sassofonista Roberto Ottaviano

           Redazione (“Gazzetta del Sud”, 4.1.1991, su altro concerto al Teatro Italia, Cs)

“I calabresi Jazzart in un’esperienza di contaminazione fra folklore calabrese e musica afroamericana , fra tradizionale liuteria regionale e alta tecnologia applicata agli strumenti musicali”.

   Donatella Canonaco  (“La Sila”, ottobre 1991, sul lp Etnopolis prod. CJC-IRSDD)

Questo periodico di sola musica nasce dal bisogno di dimostrare che quest’arte è un’esigenza vitale dell’individuo e che è radicalmente ancorata nel territorio in cui viene espressa e si produce. Musica News nasce autoprodotta, libera da condizionamenti, lontana dall’idea di velinare notizie preconfezionate altrove, con un corpo redazionale di appassionati sinceramente convinti di poter rendere un servizio a quanti operano nel settore, dando spazio alle voci più diverse, tentando di far risaltare delle realtà spesso ignote ai più”.

    Editoriale (“Musica News” n. 1, nov. Dic. 1992, anno I, direttore A. Furfaro, editor CJC/F.Stezzi nb. Il  Centro Jazz Calabria era stato appena costituito nel 1991).

L’impresa di accostare realtà diverse come quella latinoamericana e quella statunitense è stata effettuata da Amedeo Furfaro con abile capacità di sintesi e di strutturazione del materiale. Se l’esposizione a mosaico di storie diverse è dovuta al carattere on the road di questo volume (non c’è dubbio che il progetto è unitario”.

                       I.G. (“La Sila” novembre 1992 su Calabresi d’America)

Il disco, che si compone di sei brani, trae spunto dalla musica popolare calabrese che va dalla famosa Calabrisella fino a una  Filastrocca (di Rogliano, ndr) e al Blues che prende spunto dal tema che a Cassano Ionio viene intonato dal suonatore della buccina durante la processione del Venerdì Santo  sino allo sviluppo, con cadenze spagnole, di un tema popolare di nenia ripreso a Rende ed ancora fino all’immancabile Tarantella trasformata in una ballad con intermezzo free”.

Antonio Franzese (“Gazzetta del Sud” sul lp Etnopolis presentato a Cassano nel 1993)

Abituati dalla iconografia più banale a vedere l’emigrante come un soggetto capace di esportare solo forza-lavoro, ai meno attenti è sfuggito che le famose valige tenute insieme dallo spago potessero trasportare oltreoceano non solo vestiti e qualche cibaria ma anche strumenti o spartiti musicali o bacchette da direttore d’orchestra. Furfaro ce lo ricorda invece con la sua ricerca e con un volume ricco, peraltro, di immagini e di riproduzioni di documenti”.

              Tobia Cornacchioli (“Bollettino ICSAIC, ½, 1993,su  Calabresi d’America. Storie di musicisti)

“Il libro rappresenta un utile e spesso gustoso contributo a quella “storia universale del jazz “ che nessuno potrà redigere mai”.

            Gian Mario Maletto (“Musica Jazz”, novembre 1993,  su Calabresi d’America etc.).

“Un approfondito esame di caratteri passati al setaccio di una serrata analisi storica

              Silvano Sardi (“Strumenti e Musica”, marzo 1993, su Calabresi etc. ).

“Il libro è un invito alla ricerca delle radici attraverso la musica che esso esprime”.

           Patrizia Scermino (“Il Nuovo” , n.r. 1993, su Calabresi d’America etc.)

“La panoramica prende il via dall’Argentina per arrivare, passando attraverso Venezuela e Stati Uniti, al Canada”

           Alfonso Samengo (Tg3, Rai Calabria,  1993, su Calabresi d’America etc. )

Dieci racconti definiti “raminghi” dall’Autore perché risultato imprevedibile di un errare, di un muoversi alla volta di terre lontane alla ricerca di una affermazione della propria identità negata a tante fasce di popolazione”.

Elio Giacobini (“La Regione Calabria. Emigrazione”, luglio 1993, su Calabresi etc.)

Dal 1987 le Edizioni Periferia di Cosenza hanno varato una collana musicale teatrale e cinematografica”

                Redazione (Calabria Fuori Campo, 10.7.1993, sulla direzione di collana affidata a Amedeo  Furfaro, direttore responsabile del quadrimestrale di cultura “Periferia”).

“Attraverso vecchi ritagli di giornali recensioni d’epoca stralci di locandine di concerti e foto  d’epoca racimolate nel corso di un lungo lavoro di ricerca Furfaro fa rivivere e conoscere personaggi  …”

                 Lucia Morello (“Diesis”, 5.7.93, su Calabresi d’America)

Il primo è il dato dell’importanza della componente italo-americana nella formazione della cultura in America del Sud e del Nord. Il secondo è la constatazione di come l’immigrazione possa diventare occasione di risorse per il paese d’arrivo, anche ove si debbano superare ostacoli posti dall’etnofobia e dall’intolleranza

                 Mario De Bonis (“Oggifamiglia”, nov. 1993, su Calabresi d’America etc.).

“”Ma quanti sono nel concreto i seguaci di Euterpe che hanno lasciato il segno, o lo stanno facendo, nel Nuovo Continente?. Il libro ne avvia un “inventario” fornendo di molti di essi notizie, oltre che sulla vita e sulle radici, soprattutto circa l’attività artistica dalle cui peculiarità l’Autore tenta di individuare l’italianità ossia i presumibili legami o i possibili riferimenti all’universo lontano delle radici”.

                      Antonio Garro (“Gazzetta del Sud”, data n.r. 1993, su Calabresi d’America etc.)

1930/40 Swing Era-Musical: Harry Warren // 1950/60 bop-hard bop: Sal Nistico // 1960/70 Jazz Elettrico : Chick Corea – John Patitucci // 1980 Neo Bop : George Garzone // 1980/90 Musique Actuelle World Music  Rèpercussion.  Ho provato a schematizzare 50 anni di jazz da un’ottica tutta … calabrese per come è ricavabile dalla lettura di un libro (…) vera e propria scoperta dell’America musicale dei calabresi che scardina tanti clichè negativi, che dimostra come l’intelligenza e la fantasia di un popolo, in altre situazioni e contesti, si è potuta esprimere pienamente”.

               Valerio Caparelli (“Calabria Fuori Campo”, 6.2.1993 su Calabresi d’America ).

Tra le varie iniziative della celebrazione figura anche la produzione di questo disco, da Istituto per gli Studi Storici e Centro Jazz Calabri, che raccoglie le più significative musiche di Guaragna-Warren”.

       Giovanni Azzimmaturo (prolusione presso il Comune di Cassano Jonio, 1993 sul cd Warreniana).

Sul Woody Allen standup musician, il saggio che più mi ha interessato, Furfaro propende a sottolineare l’importanza del “jazzista” Allen. Sono d’accordo con l’A. che questa figura di regista-attore che sa di musica abbia potuto fare scelte sempre felici di colonne sonore per i suoi film”.

              Giuseppe Barazzetta (“Ritmo”, ott. 1996 su Jazz in Regia)

“Nel suo libro l’Autore ci racconta di alcuni “felici incontri” fra jazz e regia pur accennando, più volte, agli incontri “difficili”.   

             Giovanni Scarfò (Premessa a Jazz in Regia, 1996)

“Una cinquantina di schede, succinte ma corrette, e di indicazioni discografiche compongono un volumetto destinato a repertorio e sostegno per la didattica e peraltro inquadrato in una serie, a cura di Francesco Stezzi, edita dallo stesso Centro Jazz Calabria”

                 Segnalibro (“Musica Jazz”, febbraio 1997, su Storia dell’orchestra Jazz. Lineamenti)

“La narrazione teatrale prosegue per scorci resi con tecnica cinematografica (…) nelle principali località che furono teatro della tragedia dei Calabro-Valdesi. Il tutto accompagnato dalle musiche composte da Amedeo Furfaro”

         Simona Negrelli (“La Provincia Cosentina”, 3.6.1999 sulla pièce Piazza dei Valdesi)

“Nel contesto di una società che spesso non valorizza la musica in tutte le sue sfumature (…) Musica News è riuscita a guardare oltre ed a non curarsi del “commerciale”.

       Paolo Manna (Tesi in Editoria Multimediale aa 1999/2000, DAMS Unical, prof. Pantaleone Sergi)

 “Furfaro fornisce chiavi di lettura, chiose, parametri, assimilazioni, confronti che, dalla giurisprudenza alla sociologia, dalla critica letteraria alla musicologia, offrono una serie di originali contributi, tutti altamente interessanti, anche quando problematicamente differenziabili”.

         Ernesto d’Ippolito (prefazione al volume Pagliacci un delitto in musica, 2002)

Furfaro è riuscito a ricostruire documentalmente la vicenda reale al punto da fugare ogni incertezza e restituire a Leoncavallo il ruolo di testimone e poi narratore in musica di un omicidio realmente accaduto”

Anita Frugiuele (“Il Quotidiano”, 9/12/2002, su Pagliacci etc.)

“Una lettura agile di oltre un secolo di storia culturale economica ed artistica della rappresentazione oggettuale della musica: 78, 33, 45 giri ma anche nastri, musicassette, stereo8, video

             R.C. (“La Provincia Cosentina”, 30 gennaio 2003, su La riproduzione sonora)

Fra le novità editoriali Amedeo Furfaro. Pagliacci un delitto in musica, prefazione di Ernesto d’Ippolito”.

          Redazione (“Il Giornale della Musica” , febbraio 2003, cap. Didattica).

“Elegia è il titolo dei testi dati al brano dal poeta romano, già docente all’Unical e assessore alla cultura nel comune bruzio negli anni ’80 Giorgio Manacorda, eseguito in presa diretta dal chitarrista Nicola Puglielli in trio (con l’armonica del cosentino Angelo Adamo) pubblicato su un cd prodotto dal Centro Jazz Calabria di Cosenza, recensito su questo giornale lo scorso 16 luglio”.

Emanuela Furfaro (“La Provincia Cosentina” 12.11.2004, sull’album Elegia con brani dell’A. da Per una città antica(1985), Telesio l’innovatore (1990), Piazza dei Valdesi (1999), programmi radioTv)

I  beni culturali sono beni non soltanto per il valore economico che possono avere. Accanto a questo infatti possono esistere valori estetici valori spirituali valori storici valori simbolici che nel loro insieme costituiscono il cosiddetto valore culturale”

         Gabrio Celani   (La valorizzazione dei beni culturali, “FuoriQuadro” apr.giu.2005. Il saggio reca come esemplificazione la copertina della pubblicazione del Centro Jazz Calabria “Tesori Musicali. Selezione Catalogo 78 giri” ristampato dalla Provincia di Cosenza nell’ambito del Piano per la valorizzazione dei Beni culturali e ambientali locali a fini turistici, redatto dall’Arch. Celani per conto del citato Ente Locale).

“Amedeo Furfaro si è preoccupato di ricostruire la presenza di Pasolini in Calabria in un volume pubblicato nel 1990 dalle Edizioni Periferia (La Calabria di Pasolini) e che resta ancora oggi il più esaustivo documento sui viaggi in un Sud che probabilmente disilluse le aspettative di Pier Paolo”

Alba Battista   (“TR. Teatro Rendano”, novembre 2005)

“In occasione del trentennale della morte di Pasolini (VI) Edizione del Festival Tutti i Sud del mondo. Interventi di Vito Barresi, Amedeo Furfaro, Giovanni Scarfò ed Eugenio Attanasio”

Giuseppe Marra (“metropolisinfo.it portale delle Regioni ed Autonomie Locali, 3.11.2006, iniziativa a Crotone).

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“History of Musicians, by Amedeo Furfaro. Although their reputation be said to be international, what makes The Nick Sisters significant as folk musicians in their local reputation – virtually everyone in Price”.

  Utah Arts Council. Folk Arts Program. Governor’s Award Past Recipient , 2006 ( su Calabresi d’America).

“Apre un terreno di studio d’un enorme interesse per chi voglia cimentarsi nell’analisi degli inizi della ricerca sulla cultura popolare che è nel contempo orale e musicale”.

            John Trumper  (prefazione al volume Armando Muti. Tradizioni popolari nel Cosentino, 2005)

 “L’ultima fatica letteraria di Furfaro presenta uno spaccato storico  sugli spazi di spettacolo dalla Cosenza barocca del sei/settecento  ma è utile soprattutto per parlare dei tre teatri di cui è dotata oggi la città di Cosenza” 

          Ufficio Stampa (www.comunedicosenza.it 17.11.2008. su I Teatri di Cosenza).

“Un compact book essenziale sintetico ma esaustivo e profondo allo stesso tempo, arricchito da illustrazioni e note”.

             R.C.   (“ Il Quotidiano”, 21.11.2008, su I Teatri di Cosenza).

“”E’ aumentato l’afflusso dei visitatori nella seconda giornata al  Salone Internazionale del Libro di Torino (…). La giornata si è conclusa con la presentazione del libro “I teatri di Cosenza” del critico musicale Amedeo Furfaro edito dal Centro Jazz Calabria”.

               Redazione (nuovacosenza.com 14.5.2010).

Il libro Versus, anche se ha molti riferimenti storici, è unico nel suo genere (…) laddove l’accusato diventa giudice, il traditore tradito, la censura pubblicità, quasi a voler evidenziare l’inutilità della contrapposizione e ci dà anche la possibilità di riscontrare il ritorno karmico di queste stesse azioni. Un dualismo, quindi, non solo fra personaggi ma anche all’interno di vicende personali cosicchè sentimenti opposrti si alternano: dall’orgoglio, dal potere, dalla permalosità dei protagonisti  si arriva alla loro ritirata, disfatta o rinuncia”.

Aida Leone, (Musica News, 4/2012, sul libro Versus )

“Ho ricevuto dall’Ufficio Stampa ECM il dvd del documentario Sound and Silence grazie alla mediazione del giornalista e critico cosentino Amedeo Furfaro, afferma Giuseppe Scarpelli uno dei curatori del Cineforum Falso Movimento”.

           Redazione  (“Calabria Ora”, 12.3.2013, sulla presentazione tenuta a Rovito sul film sulla ECM Records).

L’impegno più recente affrontato da Furfaro e Stezzi è stato quello di trasferire in formato digitale parte dell’enorme patrimonio ancora in vinile”

 Michele Giacomantonio (“Corriere della Calabria” 4.4.2013, Sulla fonoteca del Centro Jazz Calabria).

Storie di contrasti, di tenzoni dialettiche, di antagonismi diretti e poi rovesciati, di contrapposizioni che hanno per protagonisti artisti, cantanti, compositori, letterati, giuristi e via di questo passo. A ricucirle, in un riuscito tentativo di sintesi che apre uno spaccato interessante sulla storia, piccola o grande che sia, degli stessi personaggi (…) è il libro del giornalista e critico musicale di Cosenza Amedeo Furfaro, Versus Artisti contro, edito dal Centro Jazz Calabria” .

        Giuseppe Di Donna, (Luci accese al terzo piano, Città di Cosenza, 2013, su Versus Artisti contro))

“ Un alfabeto da leggere anche a ritroso; quasi il diario di un intellettuale, giornalista, critico musicale, musicista e organizzatore di concerti (…). Note critiche – sostenute da una solida preparazione estetica – lasciano spazio al senso di stupore  di fronte all’opera d’arte. Puntuali i capitoli sull’africanità e l’ibridazione che caratterizzano il jazz fino ai rapporti con l’opera italiana. Poi il futurismo e la beat generation, un esteso saggio di come fruire il jazz, il ricordo di musicisti incontrati negli anni  (…) approccio atipico nei confronti della musica afroamericana, facendo ricorso a discipline e collegamenti apparentemente distanti per arrivare ad un’interpretazione personale”.

           Dino Betti van der Noot (“Musica Jazz” settembre 2013, sul volume Jazz Notes).

“Un vero e proprio viaggio attraverso nomi e saperi che si intrecciano

        Redazione (“Corriere della Calabria” 19.12.2013 su Quante Calabrie)

“Per quella compilation c’erano voluti due anni di lavoro nella selezione dei brani ma soprattutto di raccordo fra alcuni gruppi jazz  esibitisi all’Università della Calabria , nella prima e nella seconda edizione del Festival Accademia del Jazz , nel ’92 e ‘93”.

Francesco Stezzi (Premessa a booklet di ristampa cd Warreniana, Centro Jazz Calabria, 2014).

Il libro, riprendendo un pre-testo teatrale e delle musiche che si ispirano a varie fasi della vicenda,  vuole essere un libero contributo alla riflessione sul tema delle radici dell’intolleranza razziale  e della discriminazione ideologica”

Redazione  , “QuiCosenza” 26, 8, 2015 , sul volume Ballata Valdese)

“ Una pagina di storia cinquecentesca di una minoranza etnica e religiosa , quella calabro valdese del Cosentino, riletta in chiave teatrale e musicale”.

 Comunicato Stampa (“Accademia Cosentina”, Conferenza 2015, volume Ballata Valdese).

Elogio al bravissimo ed inarrivabile, sotto tutti i punti di vista, sia letterario che musicale, l’insostituibile  Amedeo “Dino” Furfaro che ha curato il testo poetico con la mia minimale partecipazione  ma con supervisione di Silvana Palazzo, scrittrice e poetessa di rinomato spessore”.

 Franco Sorrenti (“La Sila”, giugno 2016, sull’Inno Ufficiale di Rende)

“Formentera Dream è un album degli At(ti)moSphera, un ottetto di musicisti/amici che si sono ritrovati insieme per eseguire musiche, a firma Furfaro, in assenza totale di trucchi digitali per produrre suoni e armonie”

Sul portale  Soundcloud, 1/5/2016 sul cd Formentera Dream, Holly Music.

“Presentato alla Libreria Ubik di Cosenza Brutium Graffiti,  una storia a ritmo sincopato”

Paolo Apa (@paoloapa, 2016, YouTube, video Brutium Graffiti Jazz a Cosenza, relativo alla serata di presentazione del volume).

“Il volume fa seguito agli scritti sulla “jazz appreciation”, sui “6 sensi del jazz” e sulla stilistica/retorica (…) tra le pagine del libro si snocciola anche la syoria di un mondo musicale sommerso dal fascismo, della nascita della radio, dell’avanspettacolo.

Redazione  (www.corrieredellacalabria.it , 5.3.2016 su Brutium Graffiti)

“Questa volta l’Autore ha optato per una ricostruzione personale della storia della musica e dello spettacolo facendo ricorso ai ricordi della sua generazione, alle esperienze indirette, vissute o lette su lbri e riviste, oppure ascoltate dalla voce di testimoni a cominciare da suo padre Walter”.

         Redazione (“iacchite.blog,  5.3.2016, sul volume Brutium Graffiti).

La ricerca di Amedeo Furfaro, peraltro arricchita da foto anche inedite, si caratterizza per l’affiancare ai grandi maestri del jazz esibitisi in riva al Crati gli artisti calabresi che, numerosi, hanno contribuito a costruire una storia degna di essere raccontata”.

          R.C.   (“Quicosenza”, 6.3.2016, su Brutium Graffiti)

Il documento celebra il ritorno di Eric Clapton alla Royal Albert Hall dopo 50 anni evidenziando la grande affluenza e l’emozione del pubblico durante il concerto

         Pierluigi Salera (slide share.net, Musica News 3-2017, numero speciale, corrispondente Cristiana Lauri)

“Il  prodotto di questo appassionato lavoro con il quale Furfaro fa il punto su quello che è stato (e che non è stato e sarebbe potuto essere ) il jazz a Cosenza (…) come parte importante della sua identità culturale nel corso del XX secolo fino all’alba del XXI.”.

Carmelo Sardo (“Tracce di Jazz” , n.r. 2017, su Brutium Graffiti).

Inno fortemente voluto dall’amministrazione e realizzato da noti compositori e autori del panorama musicale italiano e internazionale, alcuni dei quali originari proprio della cittadina rendese. Primo tra tutti il presidente della casa discografica Holly Music Francesco Sorrenti, autore dei testi insieme con il critico musicale Amedeo Furfaro. Sulla scena anche il compositore Silvano Marcghese, protagonista del primo Settembre Rendese nel lontano 1964; infine l’arrangiatore trevigiano Gianni Ephrikian.

   Federica Montanelli (“Gazzetta del Sud” 14.9.2017, su Inno Ufficiale di Rende).

Jazz Appreciation (…) valutare, “apprezzare” il jazz significa guardarlo non solo in termini di personaggi e generi, analisi di forme  strumenti e pratiche musicali  ma anche come fenomeno storico , oggetto di rappresentazione, grumo concettuale, interstilistico, interculturale. Persino con risvolti scientifici”  .

C.L. (Redazione corrieredelsud.it, 2.2.2018, sul volume Agenda Jazz. Appunti di Jazz Appreciation)

“L’Inno, inciso su cd, su musica di Gianni Ephrikian che ha orchestrato il relativo album e il testo di Francesco Sorrenti e Amedeo Furfaro, vuole essere un momento simbolico oltre che artistico che racchiude in sintesi quelle che sono la storia, le tradizioni popolari e religiose, le bellezze naturalistiche ed architettoniche del centro presilano”

        N.S. (“Musica News” n. 5/2018, sull’Inno Ufficiale di Lappano)

“Dove va il jazz italiano oggi? Uno dei segnali per capirlo è la produzione discografica. E’ dai cd in circolazione che fuoriesce un quadro in genere attendibile delle personalità musicali principali e di quelle emergenti, delle formazioni, delle etichette di major e  di indipendenti che sui muovono sul mercato

53rob (traccedijazz.com 15.5.2019 sui primi 3 volumi di il giro del jazz in 80 dischi).

“ Da sottolineare la complessità letteraria di Leoncavallo che utilizza uno stile poetico all’interno della stessa composizione molto vario e a volte aulico, altre volte popolare, sia in arie come Ridi Pagliaccio sia in canzoni d’arte come Mattinata”.

Leopoldo Conforti, dalla presentazione conferenza di A.F. per il Centenario di Leoncavallo, 13.12.2019, Accademia Cosentina (Atti registrati).

“Un viaggio a tappe nel mondo dell’opera operetta e commedia musicale attraverso alcuni dei suoi protagonisti come Verdi, Bizet, Leoncavallo, Puccini, Valente, Bimboni”.

  1.       L. (Redazione corrieredelsud.it , 6.3.2020, sul volume Aria d’opera).

“Aria d’opera è un libro che sollecita a meditare su vari temi che soprattutto pongono fondamentali quesiti sul rapporto fra Etica ed Arte e sulle normali inevitabili influenze delle varie culture, pur nel rispetto dell’opera dell’artista, e la discussa libertà di riproporla alterandola”

       Marisa Russo  (“Cilento Notizie”, nov. 2020 cit.)

“Mette in mostra della Calabria anzi delle varie Calabrie sia aspetti etnici – il folklore musicale, le arti artigiane, la poesia popolare – sia protagonisti – intellettuali, musicisti, commediografi, drammaturghi, vignettisti, scultori, pittori, attori, registi, psichiatri, editori, politici – che ne hanno disegnato nel tempo i contorni dell’idea di Calabria che si è venuta a configurare”.

             Enzo Pianelli, (“www.laprimapagina.it, 16.10.2020, sul volume Quali Calabrie)

Furfaro mette in scena, attraverso brevi deliziosi ritratti e spunti monografici (…) un campionario di autori fondamentali ai fini della comprensione della vicenda culturale italiana dell’ultimo mezzo secolo e oltre. (…) La musica il teatro il cinema la letteratura la poesia hanno, nella penetrante indagine di Furfaro, i rispettivi eletti testimoni pasoliniani in una sorta di Pantheon (…) lumeggiati da ricordi di rapporti diretti e di riflesso assai coinvolgenti sul piano della riflessione critica”.

   Gennaro Mercogliano (“Musica News e”, luglio 2022, sul volume  Pasolini Luoghi Incontri Suoni ).

“Diversi sono stati gli articoli che lui ha voluto dedicare a nostre pubblicazioni negli ultimi due anni   ma di certo non ci aspettavamo di ricevere a sorpresa una copia del suo libro e trovarci dentro 3 nostre pubblicazioni fra i dischi di jazz italiano e una selezione internazionale. Un gesto di cui siamo molto grati all’autore”

      Angelo Mastronardi (angelomastronardimusic/post/ 1.7.2024, sul volume Dischi in skyline) .

“Color caffè è un disco che si contraddistingue non solo per la policromia stilistica e timbrica ma specialmente per la piacevolezza d’ascolto  dalla prima alla quattordicesima traccia”

        Stefano Dentice, (“La voce agli italiani.it”,  20.10.2024  sull’album Color Caffè)

“In Color Caffè gli  At(ti)moSphera  incrociano  a “sfera” suoni spanish e anglo/neri/americani con echi etnici, in un impasto sonoro vintage dallo stile diverso ogni volta per latitudine e longitudine”.

Simona De Donato (grandangolare.com 18/6/2024 n. 240, redazione Canada, sul cd Color Caffè).

“Con Per corsi musicali Amedeo Furfaro presenta il quinto step, dopo Jazz Notes, Agenda Jazz, Musiche in mente (con Lionello Pogliani) e Taccuino Musicale, del suo glossario-raccolta tematica di percorsi  centrati sulla musica, in particolare jazz, declinati secondo la personale visione dell’Autore”

Gerlando Gatto, (“A proposito di jazz” www.online-jazz.net , n.r. 2025, su Per Corsi Musicali).

“ (…) con Amedeo, persona affabile e coltissima, in grado di spaziare dal jazz alla letteratura, dalla filosofia alle tradizioni locali, su cui può vantare – come per il jazz – un’ampia bibliografia”

Guido Michelone (“Il Jazz e la critica”, Arcana, 2025, intervista all’Autore).